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Sedici parole. Nava Ebrahimi. Edito da Keller.

Sarà che quando vedo una scrittrice iraniana, dopo aver letto Leggere Lolita a Teheran, almeno 15 anni fa, mi emoziono e non vedo l’ora di leggere ancora quella forza femminile che mi rende così orgogliosa di essere donna!

Chiaramente il confronto è sempre rischioso, come fare ad essere di così alto livello (alla Azar Nafisi?); poteva quindi farmi confermare l’amore per le autrici iraniane o deludermi profondamente. Verdetto?

Promossa, brava!!! Stile ricercato ma scorrevole, un’ immagine reale di un’emigrata ormai tedesca di origini iraniane. Come le nostre origini restino profonde a livello interiore malgrado si viva in un contesto davvero diverso da sembrarci un altro mondo.

Mi fa pensare a quanti mondi ci siano sul pianeta Terra e a come sia difficile, se non impossibile, per chi ci vive, integrarli.

Anche a me è successo per anni: quando andavo continuamente in missione perché per me era il mio lavoro full time all year mi trovavo piombata, come la protagonista, da un mondo all’ altro, e mi sentivo una persona diversa in ognuno di quei mondi. Dall’Italia alla Siria, alle Filippine, all’Argentina, al Sud Sudan, all’Etiopia, all’Italia nuovamente e al Chad (anno 2013-2014, per esempio).

Contesti completamente diversi l uno dall’altro, che credevo di dover integrare perche mi sembrava di vivere continue dualità, ma poi un bel giorno una mia terapeuta mi disse: ” Non puoi integrare ciò che non è integrabile!” e così ho imparato a conviverci; non facile a 30 anni.

Ora, dopo tanto lavoro interiore credo di riuscire a farlo un po di più; anche se non è facile, soprattutto quando nel tuo mondo base, un mondo sicuro come può essere vivere in Italia o in Germania (per Mona) senti qualcosa degli altri mondi, come lei sente profumi iraniani o proprio le sedici parole, Juju (bel passaggio, mi ha colpito molto), e ti ricordi cos’era, com’era, e ti rendi conto, che esistono ancora quei mondi e in molti dei quali ci sono ancora quelle tragedie, quelle guerre mai finite, quelle dittature mai vinte e quei diritti umani mai rispettati.

A chi lo consiglio?

A chi è emigrato, anche all’interno dello stesso paese, e vive la dicotomia di chi emigra; a chi è curioso e vuole conoscere alcune caratteristiche di un paese così interessante e diverso come l’Iran e a chi ha amato così tanto Leggere Lolita a Teheran da voler rileggere una iraniana appena ne trova una tradotta, per una sorta di sorellanza anche, perché cmq sono mondi che attraggono; a chi vuole prendere esempio e forza da queste donne incredibilmente potenti, profonde, passionali, interessanti, che vivono in contesti ancora molto duri, basta pensare alla sorella Sahar Tabar condannata a 10 anni di prigione attualmente per aver postato su Instagram una versione di se stessa ispirata ad Angelina Jolie stile zombie (La sposa cadavere).

Sangue rosso fuoco insomma. Anche perché la forza della donna persiana e della donna araba, non l ho mai incontrata qui, quindi per chiunque abbia necessità di nutrirsi di forza femminile, pura e istintiva.

Brava sorella, spero scriverai ancora, e spero che altre iraniane possano farsi conoscere come lei. Forza.

Go Women Go. Letteratura femminile.

studioparvati

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